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La fidelizzazione del personale è più di un buon salario e apprezzamento

Intervista con Gunther Wolf, pioniere nel campo della fidelizzazione del personale

team in riunione
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Quali sono i fattori decisivi per cui collaboratrici e collaboratori arrivano in azienda?


Molti fattori sono importanti per l’ingresso, la permanenza e l’uscita del personale. Si possono suddividere in quattro categorie: 1. ragioni legate all’azienda, 2. alla posizione e alle relative mansioni lavorative, 3. al team e ai colleghi e 4. alla diretta figura del responsabile. In tutte le nostre analisi, gli aspetti che rientrano nelle prime due categorie sono attualmente citati con molta più frequenza come motivi di ingresso. Conclusione: acquisiamo persone quando queste dichiarano: «l’azienda stessa e il ruolo con le relative mansioni si adattano a me, ai miei desideri e ai miei bisogni.»

 

Quali sono le ragioni più frequenti per cui collaboratrici e collaboratori restano in azienda?


Aspetti legati al team o al responsabile non vengono quasi mai indicati come motivi di ingresso. Curiosamente, la distribuzione cambia completamente quando si chiede quali siano i fattori rilevanti per la permanenza nell’azienda. Come motivi di fidelizzazione si citano all’incirca con la stessa frequenza aspetti provenienti da tutte e quattro le categorie. Questo spinge oggi i datori di lavoro a riflettere su come coinvolgere maggiormente il team e i responsabili nel marketing del personale e nel recruiting. Anche loro possono diventare per candidati mirati un aspetto che induca a candidarsi e, nel migliore dei casi, un motivo rilevante per l’ingresso.
 

Buone aziende attraggono personale di qualità.
Di conseguenza, a causa di responsabili poco capaci, il personale di qualità viene perduto.»
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Gunther Wolf
Gunther Wolf

Fondatore del „Kompetenz Center Mitarbeiterbindung“, autore di diversi libri specialistici, tra cui "Mitarbeiterbindung - Strategie und Umsetzung im Unternehmen" (Haufe), premiato con il German Management Book Award.

Quali sono le ragioni più frequenti per cui collaboratrici e collaboratori lasciano un’azienda?
 

Indipendentemente dal fatto che nelle ricerche chiediamo le ragioni di una uscita già avvenuta o potenziali motivi per uscire, i primi posti sono sempre occupati da fattori che riguardano l’influenza del diretto superiore. Non per niente si dice: «buone aziende attraggono personale di qualità. Di conseguenza, a causa di responsabili poco capaci, il personale di qualità viene perduto.»
 

 

Come si riesce a fidelizzare il personale e i responsabili? Cosa conta oltre allo stipendio?
 

Puoi mettermi un cesto di frutta a ogni angolo e bevande gratuite, costruirmi una piscina accessibile liberamente e un centro fitness accanto, sommergermi di benefit e buoni per qualsiasi cosa, se il mio capo si comporta con me e gli altri in modo disumano, tutto questo non mi impedirà di andare via. In questo scenario, uno stipendio alto diventa un risarcimento doloroso. Il comportamento del diretto responsabile è un fattore decisivo per la fidelizzazione del personale.
 

 

Quali sono i tre consigli che vuole dare soprattutto alle piccole e medie imprese per diventare “datore di lavoro desiderato”?

Primo: fare del bene! Mettere in pratica misure efficaci per la fidelizzazione di tutto il personale che contribuisce con motivazione e impegno al successo dell’azienda. Secondo: parlarne! Usare tutti i canali di marketing del personale e reclutamento per diventare interessante e attrattivo proprio per questa platea di candidati. Terzo: iniziare dalla cultura della leadership e dal comportamento dei responsabili. Bisogna assicurarsi che questi guidino i loro team in modo centrato sulle persone e allo stesso tempo orientato al successo.